E il bambinello era, a mirarlo, un fiore,
E la puttina, chi le desse l’ale,20
La rivedrebbe un angiolel d’amore.
Con sulle trecce un fagottin rurale
Soverchiato di pampini e di quanti
Doni ai colli Pomona è liberale,
La giovin donna iva pur sempre innanti25
Diritta sì, che la parea colonna
Con capitello di convolti acanti.
E su le peste de la giovin donna
Una capra seguia, spesso celata,
Come il vento movea, dietro a la gonna;30
E tratto tratto con voce affannata
Al suo lattante rispondea, che pure
Geme a la mamma, e si rivolge, e guata.
Quante carezze industrïose e pure
In quei cinque viventi! Oh quanto affetto35
In quel gruppo di belle creature!
E quante dolci previdenze in petto
De le due madri! una selvaggia, ed una
Di favella dotata e d’intelletto!
Parea come signor d’ogni fortuna40
L’amor materno ragguagliar godesse
De l’ovile gli affetti e de la cuna.