Pagina:Canti (Sole).pdf/115

58 le due madri


E il bambinello era, a mirarlo, un fiore,
     E la puttina, chi le desse l’ale,20
     La rivedrebbe un angiolel d’amore.

Con sulle trecce un fagottin rurale
     Soverchiato di pampini e di quanti
     Doni ai colli Pomona è liberale,

La giovin donna iva pur sempre innanti25
     Diritta sì, che la parea colonna
     Con capitello di convolti acanti.

E su le peste de la giovin donna
     Una capra seguia, spesso celata,
     Come il vento movea, dietro a la gonna;30

E tratto tratto con voce affannata
     Al suo lattante rispondea, che pure
     Geme a la mamma, e si rivolge, e guata.

Quante carezze industrïose e pure
     In quei cinque viventi! Oh quanto affetto35
     In quel gruppo di belle creature!

E quante dolci previdenze in petto
     De le due madri! una selvaggia, ed una
     Di favella dotata e d’intelletto!

Parea come signor d’ogni fortuna40
     L’amor materno ragguagliar godesse
     De l’ovile gli affetti e de la cuna.