Ed, ahi, sì presso al talamo,
Cui ti fioría l’Imene,
Ponea la Morte un tumolo,
E lo ponea per te!
Ahi! non invan dai giovani25
Boschi del patrio Eliso
In servitù magnanima
La nuova donna errò,
E moribonda, e pallida
Soavemente il viso,30
Sovra il guancial del profugo
La fronte abbandonò!
Eva innocente e florida
Di gioventù romita,
Nel caro Eden domestico35
Chiude la donna il cor;
Fin che da l’ombre placide
De’ suoi recessi uscita,
Va generosa ed esule
Ove la porta amor.40
Sa questo fior che l’aure
De’ suoi profumi inonda,
Sa dove i molli petali
Novellamente aprì;
Ma ignora oltre quai limiti,45
E in che rimota sponda
Andrà piegando al vespero
De la sua vita il dì!