Pagina:Campanella, Tommaso – Poesie, 1915 – BEIC 1777758.djvu/187


scelta di poesie filosofiche 181

Fatiche doni con saper immenso
sotterra al fuoco accenso, — che fracassa,
cuoce e relassa, — e dentro fa i metalli,
60fuor monti e valli 13 .
Co’ monti e valli, e fiumi e mar, distingui
i paesi: altri impingui, — altri fai macri,
e dolci ed acri — agli abitanti vari
piú necessari 14,
65piú necessari e piú capaci ancora
di vite, che si fora — ugual pertutto 15;
e perché tutto — pur le cose stesse
non producesse 16;
ma producesse biade la campagna,
70s’alzasse alla montagna — il fummo e l’onda
arte profonda — di doppi lambicchi
per farci ricchi 17 .
Per farci ricchi altrove oro ed argento
nasce; altrove frumento, — augelli e fiere,
75rivi e peschiere, — macchie, salti e boschi,
perch’io ’l conoschi.
Perch’io conoschi l’alta Cagion Prima,
fa mancar al mio clima — molte cose.
Commerzio puose, — amor e conoscenza
80tal Providenza 18 .
Tal Providenza in due quadranti opposti
fa che in su il mar s’accosti — in uno colle:
l’altro s’estolle — per l’acque pendenti,
la concorrenti.
85Son concorrenti di diversi fianchi
in cui avvien che manchi: — e in tutti lidi
sei ore vidi — alzarsi e sei abbassarsi,
per piú avvivarsi 19.
Per piú avvivarsi fa il medesmo l’aria,
90e pur qual mar si varia, — dove accolti
son vapor molti, — che capir non ponno,
e spazio vonno.