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Is., V, 18; Ps., XXI, 27. — Invece de’ molti errori di stampa, rilevo una mia correzione: p. 18727 servati in sectati, richiesta dalla grammatica.
XXXVIII. — Citazioni bibliche: Luc., XXI, 26; Ad rom ., IV, 13; Ps., LVIII, 8; IX, 26; Ad gal., IV, 30; Matt., VI, 10; Is., LI, 4-6; Ad gal., IV, 30; II Esd., XIII, 24; ivi , 30; Num., XI, 29. — Di questo memoriale si tocca in Über die Genese der Schriften Th. Campanellas, pp. 7 -8, d.
XL. — Pensa il Berti (p. 15, n. 3) che la commendatizia sia indirizzata al cardinale Caetani, e con lui consente l’autrice degli Appunti bibliografici (fasc. III, p. 59, n. 110), sebbene ella poco avanti (p. 56, n. 98) mostri di non ignorare quanto si rileva nel F. T. C. ne’ castelli (I, 216-7, c.), che cioè il cardinale Bonifacio cessò di vivere il 1617, lasciando il fratello Antonio, arcivescovo di Capua e nunzio apostolico, insignito della porpora il 19 aprile 1621 e morto il 1624, ed il nipote Luigi, patriarca di Antiochia e poi anche lui arcivescovo di Capua, eletto cardinale il 1626 e spentosi il 1642, noto ammiratore del Campanella.
XLI. — Il Baldacchini, nella sua ediz. del 1843 — non rammentata negli Appunti bibliografici (p. 58, n. 109) — e nella successiva, e, con lui, il D’Ancona riproducono liberamente la letterina al Cesi.
XLIII. — Citazioni bibliche: Ad eph., VI, 12: Ps., XXXIV, 10; ivi, LXIII, 8.
XLV. — L’8 marzo 1614 il Campanella a Galileo (l . XXXIII, p. 177): «fo la nova Teologia» — il cui trentesimo ed ultimo libro, si vede qui, fu finito prima del 20 luglio 1624; — ed il 4 giugno 1635 a C. del Pozzo (l . LXXXVIII, p. 309): «è necessario ch’io stampi la Teologia, che son trenta libri dedicati al Cardinale Duca». L’Amabile (F. T. C. ne’ castelli, I, 244) rileva che, «almeno per la sua mole, la Teologia è la piú cospicua tra le opere perdute»; mentre la Dentice negli Appunti bibliografici (p. 56, n. 96), aggiunge che la Teologia, «che pare constasse di ventinove libri (cfr. Syntagma, p. 179), è andata dispersa nell’incendio del convento de’ Giacobini, al tempo della rivoluzione francese». Perché fin oggi non vi è stato, ch’io sappia, alcuno che abbia, non dico verificato e determinato, ma avvertito la notizia del Mandonnet che si legge nel Dictionnaire de thèologie catholique commencé sous la direction de A. Vacant et continué sous celle de E. Mangenot (Paris, Letouzey et Anè editeurs, 1910, v. II, 11, col. 1444): «23, les écrits théologiques de Campanella sont restés inédits, et se trouvent, avec quelques autres, aux archives générales dominicains, á Rome». Realmente il ms. della Teologia, di cui darò un breve saggio, in uno dei prossimi fascicoli del Giornale