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lettere 269

con veritá filosofica non con stile di cortegiano. Né credo che di ciò si turberá, perché il suo natural generoso talento non può esser tanto offuscato dalla consuetudine che non possa germinare ottimi frutti di prudenza e di giustizia e d’intelligenza piú sempre all’interno penetrante. E considero bene che li principi non sempre pòn fare quel che vorrebbono, né mostrare quel che piú apprezzano.

Resto prontissimo ad ogni suo comando, e li prego dal cielo la lunghezza della vita di Nostro Signore, per la cui gloria desidero mi sia concesso stampar i suoi alti poemi col mio Commento filosofico, tanto invidiatomi da questi achitofellisti, quando ero in Roma, che fecero ogni sforzo per distraermi |daj questo e dalla servitú di Nostro Signore per vie perverse ed oblique, come l’istorie palesaranno.

 Parigi, 1 febraro 1635.

Di V. E. servitore umilissimo e fedelissimo
Fra Tomaso Campanella.


LXXVI

Ad Urbano VIII

Ringraziamenti, suppliche e promesse al papa con cui non cessa di sfogarsi contro il Mostro, ed a cui non cela le onorevoli accoglienze ricevute dal re e dalle persone di maggior conto.

 Santissimo Padre,

Ringrazio senza fine, umilmente baciando i santi piedi a V ostra Beatitudine per la prudente e cortesissima continuazione del beneficio che sempre m’ha fatto, secondo m’ha significato monsignor Mazarini, ne mai ho dubitato della sua