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86 Donne illustri. — Properzia De' Rossi.


concittadina, ma come egli ingenuamente confessa, con piccol frutto, concludendo che pare ch’ella si compiacesse di morire e vivere nel mistero.

Nacque, secondo lui, verso il 1490 da un Gerolamo De’ Rossi, cittadino bolognese. Egli crede una favola il matrimonio di lei; e indovinare il giovine di cui il Vasari la dice innamorata, e sarebbe un Antonio Galeazzo Malvasia figlio di Napoleone e di Lucrezia Bottregari, nato allo scorcio del secolo XV, bello di persona e di grande ingegno, e laureato in patria nell’anno 1524. Ed a questo supposto si collegherebbe una accusa data nel settembre del 1520 da un Francesco da Milano, vellutaro, a Properzia, che per dispetto chiama con un nome oltraggioso, e all’amante di lei Antonio, di avere schiantato nell’orto suo ventiquattro piedi di vite ed un arbore di marasca! Non si sa come finisse il processo. Anche il Gualandi racconta di una Properzia, senz’altro, che graffiò il viso a Vincenzo Miola, pittore! — Il Gualandi poi non crede che nel basso-rilievo, rappresentante l’infedele moglie di Putifarre, Properzia volesse perpetuare la sua vergogna! «E poi, egli dice, quivi si figura una ripulsa, e la Properzia e il Malvasia si amavano, ecc., ecc.»

Da queste peregrine notizie, che danno in nonnulla, si potrebbe risalire alla tragedia di Paolo Costa, al racconto romanzesco di Pietro Selvatico, grande maestro in materia d’arte, ma non sappiamo quanto felice novellatore. Come che sia, stiamo contenti al Vasari; e poiché il campo è bianco, la fantasia delle nostre belle lettrici vi dipinga quello che più loro è a grado, e nel Malvasia si figuri ciascuna l’uomo che l’è più caro, ma vinto e amoroso e fedele.