al basso, ella gli persuase di adottare a figlio lo Sforza e dargli Bianca Maria. Si stabili il matrimonio al 13 febbraio 1432, ma si differì il celebrarlo, perchè la sposa aveva appena otto anni. Il Visconti nel mezzo tempo ondeggiò in pensieri diversi e parve pentito delle promesse; ma trovandosi all’ultimo a mal termine e bisognando degli aiuti dello Sforza gli diede la Bianca, e la città di Cremona, a titolo di dote. — Le nozze si celebrarono il 7 ottobre 1441 in S. Sigismondo, chiesa suburbana di quella città, di cui lo Sforza avea già preso la signoria. Bianca che aveva afforzato l’animo fra le varie e travagliose vicende dei Visconti, sposato il gran Capitano, si mostrò degna di lui per prudenza e coraggio. Alla morte del padre, il ducato si sollevò. Milano si ordinò a repubblica e solo con lunghe guerre e fatiche lo Sforza riuscì a recarla a sua divozione. Bianca lo aiutò nei consigli e nelle battaglie. Nella guerra fra’ Veneziani e Francesco Sforza, dice Defendente Sacchi, Andrea Luirini capitano dell’armi della repubblica, aveva ridotta allo stremo Cremona combattendola per terra e sul Po. I suoi difensori occupavano il ponte su questo fiume, ma il Veneziano lo investì sì fieramente che in parte lo ruppe ed appiccata la mischia i suoi vi salirono sopra, vi piantarono lo stendardo di S. Marco e travagliarono con tante saette gli Sforzeschi che già davano piega. Bianca, visto il pericolo, uscì con rinforzi a guida di Giacomozzo Salerno. — Ella però diresse tutta quella fazione e non prima giunse a fronte del nemico che ad un soldato veneziano, il quale gridava Marco! Marco!!scagliò sì destramente una lancia che lo colse e gli si conficcò in bocca, onde stramazzò morto a