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Gaetana Agnesi. 15


dì il Cauchy fu assai devoto. Ma certo è opinione che lo spirito geometrico vada a rilento nel credere, e tuttavia la Agnesi fu piissima. — Visitata dal figlio del re di Svezia, di religione riformata, e richiesta dall’ajo di lui d’una parola di ricordo, gli disse in greco: È meglio creder molto che poco.

Nè questa sua pietà era un cieco acquietarsi alla religione degli avi, siccome dicono; ma si fondava sopra un esame ed una conoscenza profonda delle materie teologiche; tantochè l’arcivescovo di Milano, Cardinale Pozzobonelli, le diede a rivedere un libro stampato con approvazione delle facoltà ecclesiastiche e laiche e pur messo all’indice come infetto di proposizioni ereticali, e se n’ha il dotto parere di Lei, come pure altri scritti o di devozione o di scienza dogmatica.

Ma la massima gloria di lei fu nelle matematiche. Le sue Instituzioni furono dall’Accademia delle scienze di Parigi giudicate il trattato più completo e meglio fatto che fosse fino a quei tempi uscito e il più acconcio al massimo progresso degli apprendenti. Il Bossut le tradusse in francese, onde ella fu chiamata a far parte dell’Accademia dell’Instituto delle scienze e nominata lettrice onoraria di matematiche nella Università di Bologna, ed a lei facevan capo per pareri ed onoranze i migliori geometri d’Italia: se non che ella valse molto altresì nelle lettere. A cinque anni sostenne prove assai celebrate del suo sapere in lingua francese; a nove tradusse in latino un’orazione del suo maestro, intesa a dimostrare che gli studi dell’arti liberali si confanno egregiamente alle donne: il che già in Italia, con unanime plauso, s’era visto per illustri esempî, chè anche in questa parte del-