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anni, si può dire che la vita dell’Audinot abbia partecipato a tutte le glorie e a tutte le sventure d’Italia.

Durante tutto il tempo della sua emigrazione, come lo si può ben pensare, egli non si è ristato dal cooperare attivamente col senno e colla moderazione che lo distinguono a preparare, ad attirare quegli eventi che alla fine nell’anno decorso poterono verificarsi. Non appena scoppiata la guerra dell’indipendenza, Rodolfo Audinot accorse in Bologna, e contribuì massimamente colà ad organizzare quel governo, ad armare quella generosa gioventù; incaricato di parecchie missioni in Piemonte, servì in certa qual guisa in più d’un’occasione di mediatore tra il governo Sardo e quelle popolazioni.

Adunata l’assemblea delle Romagne, ei ne fu eletto membro, e quindi vice-presidente; finalmente nelle elezioni generali del corrente anno ei fu mandato dal V collegio di Bologna a sedere nel primo Parlamento del Regno italico, ove ha già avuto occasione di pronunciare nobili parole che si ebbero il plauso di tutta la Camera.

Il governo del Re gli ha conferita la croce dell’ordine Mauriziano.