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AL LETTORE


Un libro qual si è questo che ora presentiamo al Pubblico, non abbisogna d’introduzione, nè di prefazione propriamente detta.

Avremmo per avventura potuto gettare un colpo d’occhio generale sugl’importantissimi avvenimenti che sono accaduti in questi ultimi due anni in Italia, e tracciarne un rapido cenno storico; ma ci è sembrato per lo meno superfluo il tentarlo.

A che gioverebbe difatti una tronca e pallida narrazione delle colossali vicissitudini, mediante le quali il caos italiano finalmente si svolge, e dimezzo al trambusto e allo strano mischiarsi ancora d’elementi eterogenei, comincia a lasciar apparire, sul fondo azzurro d’un cielo senza nubi, una radiosa figura di donna, che ha la nobile fronte cinta di regale corona, regge colla sinistra mano tutti gli attributi delle scienze, delle arti belle e dell’utili, e colla destra, la Dio mercè, impugna una spada?

Non ci accingiamo noi forse a porre in focena gli autori sublimi di questa splendida metamorfosi?

Non siamo in procinto di presentarvi i Pigmalioni di questa nuova e divina creatura?