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geri; quindi recatosi da quell’arcivescovo: — Qual’è il mio delitto? interrogò, e come ho meritato d’essere scacciato di qua? Questa è la capitale dell’isola, aperta a tutti, nè so che mi si possa impedire di soggiornarvi. Si osservi se la mia vita sia regolare, se onesti sieno i miei costumi; ove io manchi, mi si punisca, ma non mi si discacci in prevenzione, e ove non s’abbia colpa a rimproverarmi.

Quest’energico linguaggio produsse tal effetto sull’animo di chi l’ascoltava, che don Giorgio fu tollerato in Cagliari. Vero è che quella non era che una breve sosta, che una perfida quiete, foriera di più grossa tempesta; si fingeva averlo dimenticato in Sardegna, ed intanto lo si accusava a Roma.

Ora, non havvi chi ignori che un’accusa a Roma, di que’ tempi, a danno di un ecclesiastico, era affare seriissimo per quest’ultimo; li in pace non erano ancora aboliti, e s’ei veniva condannato nella città eterna, non rimanevagli altro scampo fuorchè quello di prevenire gli effetti della condanna col refugiarsi all’estero.

L’Asproni anche questa volta non ismarrì l’animo sardo, che non è certo da meno del còrso, e senza mettere tempo in mezzo, recossi difilato nella capitale del mondo cattolico a patrocinare la propria causa.

Dovette restarvi parecchi mesi, ma tanto disse e tanto si adoperò, che lo si rimandò assolto, se non benedetto. Tornato cogli onori del trionfo in Sardegna, e saputo vacante un canonicato, di quelli detti d’uffizio, e che si conferiscono dietro concorso per pubblica opposizione, don Giorgio si presentò all’esame, non trovò concorrenti, e guadagnò il beneficio.

Dimodochè, vedete strana cosa! non solo i suoi nemici non eran riusciti a fargli alcun danno, ma se lo dovevan mirar dinanzi rivestito di un’assai cospicua dignità, dignità cui andava congiunto un grasso emolumento, e cui — quest’era il terribile per cotestoro — era annessa una cattedra di teologia e morale.

Come lo si può ben credere, quest’ultima prerogativa era quella che più riusciva infesta agli avversari dell’Asproni, i quali scatenaronsi tutti più violente-