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Rientrato in patria l’Ara, in benemerenza dei servigi resi fu insignito della croce de’ Ss. Maurizio e Lazzaro, e nelle elezioni del 1860 fu rieletto rappresentante nel primo Parlamento Italiano dal collegio di Trino.




ARMELONGHI LEONZIO, avvocato

deputato.


Nato il 18 ottobre del 1827 a Monticelli d’Ongina, egli fece i primi suoi studi a Parma, quindi imparò legge nell’università di Piacenza.

Giovinetto ancora, fu preso di mira dalla polizia locale perchè i caldi sensi d’amor patrio ond’era pieno lo spingevano a prender parte a tutti que’ movimenti e a quelle dimostrazioni che precedettero e accompagnarono la rivoluzione del 1848.

Due anni dopo egli doveva subire le conseguenze di quell’odio governativo, mentre avendo sostenuto con plauso l’esame per essere ricevuto avvocato, ammesso in tal qualità dal collegio degli avvocati e approvata la sua ammissione dalla Corte di cassazione, ei non potè ottenerne il titolo, nè esercitarne le funzioni perchè piacque al dispotico Carlo III di proibirlo.

Tre anni dovette rimanersi l’Armelonghi privo dell’esercizio della professione, alla quale aveva dedicato la sua vita, per iniquo abuso di potere; se non che essendo avvenuta la traduzione dinanzi ai tribunali del ducato d’una numerosissima banda di ladri, e non bastando il numero degli avvocati approvati esistenti in Parma a difenderli, fu giuocoforza ricorrere in tal urgenza all’Armelonghi e riconoscerlo ed ammetterlo tra i pubblici patrocinatori.

Ma se il volontario regnante odiava assai il giovine legale, questo il ricambiava di non minore avversione, e s’adoperava a tutt’uomo onde minare la dominazione borbonica in Parma, e contribuire energica-