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Botta, è sapiente; la lingua vi è pura, sebbene alcun poco antiquata: lo stile n’è dignitoso, quantunque la frase sia sovente contorta, e il periodare abbia un po’ troppo del boccaccesco; l’essenza sembrane leggiera, o avventata od erronea; difetti questi che ne pajono proprj di tutti gli scrittori che si mettono a dettare l’istoria con idee fisse e massime preconcette.

Nelle elezioni generali dell’anno corrente Lodi ha mandato il proprio cittadino qual suo rappresentante al primo Parlamento dell’ingrandito regno, sperandolo per avventura emendato dopo tanti e sì lunghi anni trascorsi in esilio.

Vane speranze! L’Anelli siede bene all’estrema destra, perchè forse un usciere inconsapevole, giudicandolo al di lui abito strettamente ecclesiastico, gli avrà additato quel posto, ma opina e vota col raro stuolo dell’estrema sinistra.

Nella discussione intorno alla cessione di Savoja e Nizza alla Francia, egli ha letto un discorso, in cui la stranezza di certe espressioni non si accoppiava male colla virulenza di alcune invettive... La Camera ha finito col togliergli la parola.

Del resto, s’ei batte quella via, ne siam convinti, nol fa certo di mala fede; la scelse un giorno in cui potè crederla la migliore, e vi dura, all’incontro di molti altri che, ravvisatisi, se ne ritrassero, perchè forse ritiene indecoroso il lasciarla.

A trattarlo, lo si trova persona cortese e anche affabile, una volta ch’egli abbia superata certa sua selvatichezza, non inurbana, però; ma lo si scorge quale lo si può giudicare ed agli alti ed agli scritti: ignaro delle cose, degli uomini, e dell’andamento del tempo.





Nacque nel 1808 in Piacenza dal conte Luigi e dalla marchesa Fanny Spinola di Genova. Studiò nel collegio di Santa Caterina di Parma, e rientrato quindi nella