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d’influenza sarda, i loro voti, vennero ritirati dalla Toscana e dall’Emilia tutti i funzionari piemontesi.

Di ritorno a Torino, l’Annoni venne promosso a maggior-generale; indi a poco fu mandato a Milano a comandarvi in capo la guardia nazionale di sì patriotica e importante città, rilevante carica, nell’adempiere i doveri della quale egli impiega lo zelo, l’abilità e l’energia, onde furono informati gli atti della sua intiera esistenza.




ANDREUCCI FERDINANDO, avvocato

deputato.


vice presidente della camera


Nato a Siena il dì 15 gennajo 1806, fece in patria e a Firenze, ove tutta la di lui famiglia non tardò a stabilirsi, i primi studî, quindi passò all’università di Pisa, ove, nel 1830, tolse la laurea di dottore nelle discipline legali.

Fatte pratiche e avvocatatosi nella capitale della Toscana, diessi ad esercitarvi la propria professione in modo sì distinto, che ben presto s’acquistò fama d’essere uno de’ più dotti e coscienziosi avvocati di Firenze.

Nel 1848, allorchè la Toscana si ebbe uno Statuto, il presidente del consiglio de’ ministri, marchese Ridolfi, creò l’avvocato Andreucci, di cui gli erano noti i lumi e il fermo patriottismo, consigliere di Stato; più tardi se lo associò nel gabinetto, confidandogli il portafogli della pubblica istruzione è beneficenza.

D’uopo è aggiungere che contemporaneamente egli era eletto deputato al Parlamento toscano dalla sua città nativa, da Siena.

Rimasto consiglier di Stato in servizio straordinario, ma non più rappresentante alla Camera, sotto il ministero Guerrazzi-Montanelli, ei diede la sua dimissione definitiva da questa carica, allorchè fu abolito lo Statuto dopo il ritorno del granduca Leopoldo II in Toscana.