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missione, quando fu incaricato di offrire la corona di Sicilia a S. A. R. il fu duca di Genova. Giunto a Torino ebbe l’onore di venir ricevuto dal magnanimo re Carlo Alberto, che lo accolse col più sentito favore.

Da Torino il Torremuzza si recò a Parigi ed a Londra onde interessare quelle grandi potenze in favore della sventurata Sicilia; ma i di lui sforzi dinanzi al cangiamento della politica europea restarono pur troppo infruttuosi.

Allorchè il re di Napoli nel 1849, dopo il breve armistizio ch’esso avea pattuito colla Sicilia, riorganizzò un’importante spedizione per riconquistare quell’isola, il principe di Torremuzza s’imbarcò subito onde trovarsi colà al suo poste, e contribuire come ogni altro cittadino alla difesa della patria terra; ma pur troppo la notizia del trionfo e della restaurazione borbonica pervenutagli a Genova gli impedì di proseguire più oltre il cammino. Da quell’epoca, fino al 1860, il principe di Torremuzza rimase esule dalla patria, fermando sua stanza a Parigi, ove sposò in ultimo una giovine principessa De La Tremouille, discendente diretta dall’antico re di Napoli Federico d’Aragona.

Scoppiata la nuova rivoluzione Siciliana, nel 1860, il nostro protagonista prestò l’opera sua al movimento nazionale, ed al giungere di S. M. l’eroico Vittorio Emmanuele a Napoli, egli fece parte della commissione inviatagli dalla città di Palermo.

Il principe di Torremuzza, pari ereditario dell’antica camera alta di Sicilia, è stato eletto a senatore del regno, e decorato dell’ordine Mauriziano.





È nato a Ozieri, provincia d’Ozieri in Sardegna, da nobili ed onorati genitori.

Dopo forniti i primi studî in patria, egli entrò, giovanissimo al servizio militare nel reggimento Cacciatori-guardia. Nel 1821 volle far parte dell’armata co-