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febbraio del corrente anno. Ciò non impedisce tuttavia ch’egli non resti uno dei luminari del Parlamento, e che in tutte le questioni di economia pubblica egli venga consultato e valga a spargere in esse quella luce che i di lui profondi e coscienziosi studî e la sua mente elevata gli concedono di apportarvi.





È nato nel 1826 in Napoli da Luigi e da Vincenza Jacherillo. Percorse gli studî letterarî, legali ed economici in Napoli e si laureò in legge nel 1845.

Caldo di patri sentimenti, avversò il governo dei Borboni, vivendo ritirato e applicato allo studio. Allorchè gli avvenimenti del 1860 fecero sperare ai Napoletani di cavarsi di collo il giogo borbonico e di far parte della gran famiglia italiana, il Grella si diede a tutt’uomo a preparare in Napoli la rivoluzione, sicchè quando Garibaldi giunse nella metropoli Partenopea il Grella gli venne additato come uno di coloro sulla lealtà e sul patriotismo de’ quali potea fare assegnamento. E il liberatore delle due Sicilie sel tenne per detto inviando il Grella governatore in Ariano, ove erano scoppiati moti reazionari, che il nostro protagonista molto contribuì a sedare.

Dopo compiuta l’annessione del Napolitano al regno d’Italia, il Grella rinunciò alla sua carica, ed accettò invece il mandato di deputato al Parlamento nazionale dal collegio di Mirabello, che lo elesse alla quasi unanimità di suffragi.





Palermo è sua patria, ove egli nacque nel 1809, discendente da antica e nobilissima famiglia di Genova,