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e ritemprarsi a forti studî, giacchè mal si ottiene libertà ed indipendenza, ove non si valga a conservarle col senno e la sapienza civili. Esiste a Milano una Società d’incoraggiamento di scienze, lettere ed arti, che fu sempre considerata qual centro e focolare di intelligenza e patriotismo in Lombardia. Questa Società nel 1851 mise a concorso un tema di gran rilievo economico ed anche politico: determinare le condizioni della proprietà fondiaria e delle popolazioni agricole della Lombardia. La memoria presentata dal Jacini fu quella che senza contestazione ottenne il premio; tale memoria, rifusa, aumentata e resa di pubblica ragione dall’editore G. Civelli di Milano sotto il titolo: La proprietà fondiaria e le popolazioni agricole della Lombardia, ebbe ben quattro edizioni in Italia, e fu tradotta in diverse lingue. La nomina di membro dell’Istituto lombardo delle scienze, e dell’Accademia dei Georgofili in Firenze ricompensarono il giovine economista, il quale, sebbene in ogni pagina del suo libro dimostrasse l’incompatibilità della dominazione austriaca in Lombardia, la moderazione del suo stile, e l’esattezza scientifica che ne formavano i principali pregi facevano immune legalmente dalle vessazioni della polizia austriaca.

Allorquando alcuni anni dopo l’arciduca Massimiliano fu inviato da Vienna a governare le provincie italiane, animato dal desiderio di rendersi popolare, dopo aver visitata la Valtellina afflitta in quel tempo in supremo grado dalla piaga del pauperismo, si diresse al Jacini onde indicasse i rimedi. Accettò di buon grado il nostro protagonista tale incarico, ma ad una condizione, che cioè: egli fosse libero di manifestare appieno il suo pensiero per mezzo della stampa. Allora fu che comparve presso lo stesso editore G. Civelli l’altro opuscolo intitolato: La Valtellina nel 1858, opuscolo che fece gran rumore in Italia ed all’estero, e che l’onorevole Gladstone si incaricò, di render noto in Inghilterra. Il fondo di quell’importante scritto consisteva nel dimostrare che tutti i mali di quella sventurata provincia dipendevano dalla cattiva amministrazione dell’Austria. Naturalmente quest’ultima pubbli-