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desiderî. Il consiglio municipale di Bologna, avendo inviato al nuovo papa una deputazione di eletti cittadini, scelta nel proprio seno, il Gozzadini, ammesso in consiglio nel 1836, e il professore Alessandrini, entrambi ne fecero parte. Al loro entrare in Roma ebbero a provare non lieve esultanza in conferma dei voti che formavano per l’Italia, mentre in quello stesso giorno appunto si pubblicava nella città eterna, e si benediceva da ognuno, quell’amnistia che fece così bene augurare del pontificato di Pio IX.

Fu quindi il nostro protagonista nominato capo dello stato maggiore della guardia civica bolognese, organizzandone, insieme al colonnello comandante Guidotti, una ad una le legioni, che fecero poi assai bella prova di sè in più d’una circostanza. Avendo rifiutato di assumere il comando, allorchè il Guidotti fu promosso a generale dell’esercito, rassegnò anche il proprio ufficio, quando vide che le intemperanze del partito esaltato travolgevano ad anarchia ed a rovina il paese. Tornato allora a vivere vita privata, avendo condotto in moglie la contessa Serego-Alighieri di Verona, dalla quale aveva prole, nessun pubblico incarico volle più accettare, fino all’epoca d’oggi, tranne quello di presidente della commissione di antichità e belle arti. — L’ufficio di tal commissione consistendo in vegliare alla conservazione dei patrî monumenti, volentieri fu assunto dal Gozzadini, mentre rispondeva alla propria di lui inclinazione, essendosi egli sempre in particolar modo occupato di studî di storia patria, ed essendosi dilettato, fin da giovinetto, di archeologia sotto la direzione del celebre Schiassi.

Fu quindi pel nostro protagonista gran ventura il poter rinvenire nelle proprie terre, mediante importante scavazione, un necropolio etrusco, onde fu a lui dato pel primo di mostrare con accurata monografia un gran numero di tombe felsinee, ricche di svariate e in parte nuove supellettili. Pubblicò pure il Gozzadini vari lavori biografici, di belle arti e di storia patria, corredandoli di molti documenti, che raccolse frugando archivi diplomatici. Per questi suoi studî ed opere il nostro protagonista è stato ascritto a vari istituti scien-