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Studiò nel collegio di marina della capitale partenopea, quindi visse sempre vita privata, astenendosi tuttavia dal mostrarsi in ogni modo ligio alla politica dei Borboni, e a chi intimamente lo conosceva dando prove non dubbie dell’italianismo del suo operare.

Il collegio elettorale di Gerace, ove il Carafa possiede vaste proprietà, lo eleggeva deputato li 5 febbrajo 1861 al Parlamento nazionale.





Ebbe i natali in Bologna, nel 1810, discendente da una famiglia delle più illustri per antichità di schiatta, per influenza, per virtù cittadine e per sapere. La materna pure, Papafado, era famiglia di antica nobiltà, come quella ch’era ramo della Carrarese cui appartenne la signoria di Padova.

Ebbe il Gozzadini educazione fra le pareti domestiche, cui, non solo nella matura età, ma anche nella giovinezza, preferì agli allettamenti del gran mondo; che se talvolta dal volgere degli eventi ei ne fu tratto fuora, tostochè il potè, tornò a chiudervisi di bel nuovo.

Nel 1831, scoppiata in Bologna la rivoluzione, il Gozzadini fu nominato uffiziale della milizia cittadina, e siccome egli si compiaceva molto di esercitarsi nella ginnastica e nelle armi, dimodochè la sua sala di scherma era da gran tempo il luogo di convegno della più ardente gioventù di Bologna, fu al nostro protagonista affidato il carico di riunire e di ammaestrare i suoi nuovi commilitoni. Ma pur troppo fu quello un sogno di breve durata, e il Gozzadini, che aveva aperto il cuore a larghe speranze di patrio risorgimento, gemè per lungo tempo immerso nella più desolante sfiducia.

Tuttavia l’elezione del pontefice Pio IX fece rinascere nel di lui animo, come in quello di quasi tutti gl’italiani, lusinga di vedere alfine realizzati i proprî