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paludi che lo infettavano, suggerì un piano di lavori, che fu adottato, e di cui venne tosto allora avviata l’esecuzione, sospesa poi pegli eventi politici e guerreschi, che misero indi a poco quel paese sossopra.

Sul principio del 1848 il Paleocapa era stato per la seconda volta chiamato in Ungheria per dare il proprio parere sul piano di regolazione del porto di Fiume, appartenente tuttavia allora a quel regno. Senonchè, scoppiata in quel frattempo la rivoluzione in Venezia e nelle provincie, egli fu tosto chiamato a far parte del governo provvisorio presieduto dall’illustre compianto Manin, accettandovi il portafoglio dell’interno e dei lavori pubblici. Nel 21 aprile dello stesso anno il Paleocapa ebbe l’onorevole incarico di recarsi al campo di Carlo Alberto ad implorare soccorsi dal magnanimo re, incarico ch’ei non volle accettare se non a condizione di poter dichiarare al sovrano piemontese che la Venezia sarebbesi mantenuta libera di disporre di sè e di scegliersi quel governo che avrebbe riconosciuto più conforme ai proprî interessi, non dovendo d’altronde riguardarsi l’adottata forma repubblicana che come affatto provvisoria. E la missione del Paleocapa ebbe felice risultamento, in quantochè il liberatore d’Italia ordinasse al corpo d’esercito comandato dal generale Durando di muovere verso le provincie venete.

Allorchè poi i tristi eventi che accaddero poco dopo decisero il governo provvisorio di Venezia a convocare un’assemblea di rappresentanti della città e di quella poca parte di paese di terraferma, che era ancor libera, il nostro protagonista, che aveva sempre propugnata la fusione col Piemonte, pronunciò nella seconda seduta di quell’assemblea un notevole discorso in favore di essa fusione, e al quale si deve in gran parte il risultato della votazione successiva, in cui 130 voti approvarono contro 3 soli contrari l’unione allo Stato Sardo. — Ond’è che l’avv. Restelli, inviato del governo provvisorio di Milano a quello di Venezia, dando partecipazione di questo felice risultamento, scrivesse al suo governo, che: «l’assemblea aveva accolto il discorso del ministro Paleocapa con fragorosi applausi,