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stava a proprie spese costruendo; dietro accurato esame consigliò egli la società medesima di rinunciare ad attivare lo stabilito tronco da Leopoldschlag a Mauthausen, consiglio che fu adottato, venendo pure adottata la proposta del Paleocapa che progettava invece la linea da Leopoldschlag a Lintz.

Tornato il nostro protagonista a Milano nel 1828, e vedendo che la giunta del censo persisteva nel seguire un sistema di operazioni di stima, che avea già fatto inutilmente perdere molti anni e che a suo avviso molti di più ne avrebbe fatto perdere ancora in lavori lenti, confusi ed in gran parte superflui, onde sembravagli non potersi sperare il compimento dell’opera, se non dopo più che altri vent’anni, domandò ed ottenne di rientrare nel servizio delle acque e strade, e fu nominato nel 1829 ingegnere in capo a Venezia.

Ispettore idraulico nel 1833, nel 1840 fu direttore generale delle pubbliche costruzioni.

In queste differenti importantissime cariche il Paleocapa non ebbe soltanto occasione di dar saggio del suo sapere, e della profonda sua abilità, ma gli fu pôrto campo eziandio di spiegare molta energia. Riuscì di fatti a metter fine a questioni che duravano da più di un secolo sulla regolazione di Brenta e Bacchiglione, facendo adottare un piano, che ebbe l’approvazione del celebre toscano conte Fossombroni, dal Paleocapa, per ordine del governo, consultato in Firenze. Ideò, fece approvare, ed eseguì un progetto di lavori per la sistemazione dell’Adige, coordinandolo alla bonificazione di vastissimi territorî paludosi, e specialmente delle così delle Valli Veronesi, richiamò in vita l’abbandonalo piano pel miglioramento del porto di Malamocco, e riformatolo, lo fece adottare, e con felicissimo successo mettere in eseguimento.

Chiamato nel 1842 in Ungheria, onde dare il proprio parere sulla regolazione del tronco del Danubio, che corre fra Buda e Pest, offrì un progetto che dopo lunghe discussioni venne approvato.

Richiamato nel 1846 in codesto regno per avvisare al modo di preservare dalle inondazioni la grande pianura traversata dal Tibisco, e per disseccare le vaste