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nuta nel 1819; — ed un opuscolo, intitolato: Nuova maniera di ovviare alle corrosioni dei fiumi.

Eletto deputato al primo Parlamento italiano dal collegio elettorale di Ponte San Pietro, il Bravi è socio attivo dell’Ateneo di Bergamo, dell’Accademia delle scienze di Padova, e d’altri scientifici istituti.





Nacque in Milano il 31 marzo del 1819 da Carlo e da Rosa Alberti; fece i primi studî nella patria città, i politico-legali all’università di Pavia, ove s’ebbe la laurea nel 1844.

Acceso fin dagli anni dell’adolescenza d’ardente amore per l’indipendenza d’Italia, ed educato al virile esempio d’un a lui carissimo fratello, ora defunto, il quale, ventenne appena, ebbe parte nella generosa, benchè fallita cospirazione italiana del 1833, per cui soffrì tredici mesi di carcere austriaco, Giulio Borghi, cercò dal canto suo di spargere fra i conoscenti e gli amici le scintille del foco patrio e di fomentare l’idea dell’italico riscatto, in un tempo in cui tali tentativi sembravano agli occhi di taluno temerarissime imprese, e presso altri passavano per nefandi delitti.

Nè con soli discorsi a tale intento adoperavasi il Borghi ma con iscritti, specialmente poetici, ch’ei facea circolare tra i crocchi de’ suoi condiscepoli e di tutti coloro ai quali univalo comunanza d’aspirazioni e di sentimenti.

Al movimento del 1848 non prese gran parte, essendo per mala ventura il nostro protagonista in quell’epoca affetto da continue indisposizioni fisiche. Prestò tuttavia l’opera sua nelle famose cinque giornate, e dopo la gloriosa rivoluzione della lombarda metropoli fu dal governo provvisorio nominato segretario al comitato di soccorso creatosi allora in Milano, carica in cui rimase fino alla cessazione di quel regime.