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il quale ha così bene esordito nella difficile ed importante sua missione, sarà per divenire uno de’ più diserti oratori e de’ più utili membri dell’illustre consesso del quale ci siam fatti istoriografo.

Ultimamente il governo del Re, che, ne andiam convinti, fa esso pure dell’avvocato Finali quel caso che merita, lo ha insignito della decorazione dell’ordine Mauriziano.





È nato in Brà il 12 maggio del 1823 da Giovan Battista e Rosa Merlo, che fu donna di non comune ingegno. Abbandonato negli anni infantili il luogo che accidentalmente l’aveva veduto nascere, per seguire il genitore a Nizza marittima, ove questi ebbe carica di regio insinuatore, fece colà i primi studî seguendo il corso delle pubbliche scuole che erano rette dai gesuiti.

La franchezza, però, e l’ingenita indipendenza del suo carattere mal potendo piegarsi alle gesuitiche discipline, convenne ch’ei lasciasse la propria famiglia all’età di dodici anni per far ritorno in Piemonte e seguitar quivi gli studî.

Traslocato il padre in Novara, il Bernardi, raggiuntolo, potè al suo fianco per tre anni imparar legge, non senza però che gli accadesse di aver nuovi e gravi contrasti col celebre padre Beorchia, di cui fa parola il Gioberti nel suo Gesuita moderno, e ch’era colà rettore de’ gesuiti e prefetto agli studî.

Nel 1844 si laureò il Bernardi in Torino, quindi tornato in Novara vi attese per qualche tempo alla pratica forense presso il cavaliere Giovannetti, poscia si restituì e fissò definitivamente a Torino, ove per ben cinque anni fece pratiche legali presso l’avvocato Giovan Battista Cornero, nel cui studio si ebbe a compagno il deputato Chiaves. Il Cornero è stato maestro a Rattazzi e a molti altri dotti giureconsulti ed uomini