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di Torino vi seguì le discipline legali e nel 1816 si ebbe la laurea.

Entrato nel 1820 nella carriera della magistratura come volontario nell’ufficio dell’avvocato fiscale generale di Piemonte, progredì mediante il suo non comune ingegno e l’applicazione e lo zelo da esso addimostrati, assai celeremente, passando pei varî gradi, sicchè nel 1833 il troviamo sostituto effettivo del regio procuratore generale.

Nel 1836 egli abbandona la carriera della magistratura per seguir quella dell’amministrazione, ed è nominato intendente generale della divisione e provincia di Novara. Quattr’anni dopo lo vediamo promosso a reggente l’azienda generale dell’interno, e nel 1842 è nominato intendente generale effettivo della medesima azienda.

Creato consigliere ordinario nel consiglio di Stato il 30 giugno del 1847, egli ebbe l’onore d’essere deputato alla Camera elettiva dal collegio di Novara extra muros nel 1849, e nel 1852 fu innalzato alla dignità di senatore.

Cavaliere dell’ordine Mauriziano fino dal 1835, venne promosso a commendatore dello stess’ordine nel 1850, nominato inoltre commendatore dell’ordine spagnuolo di Carlo III quattr’anni dopo.

Nel dicembre dello scorso anno il senatore Cagnone venne nominato presidente di sezione nel consiglio di Stato, con incarico di dirigere la sezione di Grazia e Giustizia ed Affari Ecclesiastici, e con regio decreto in data 4 marzo del corrente 1860 è stato chiamato a presiedere in seno al predetto consiglio la sezione del contenzioso amministrativo.

Nelle discussioni della Camera senatoria il commendatore Cagnone fa rare volte uso della parola e si contenta al momento dello squittinio di lasciar cadere nell’urna un voto il più studiato possibile, ma sempre libero e coscenzioso.