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trar partito di quella sorta d’aureola che gli raggiava d’intorno, e sarebbesene andato all’estero, ove forse una cospicua posizione, co’ suoi antecedenti e co’ suoi meriti, era più che sicuro avessegli prima o dopo a toccare; ma egli, modesto, e di que’ tali che si lasciano cercare e non cercano, avvegnachè per la carica sì specchiatamente sostenuta non si avesse care dai restauratori dell’assoluto dominio del pontefice di cacciarlo in esilio, ei si ritrasse da Roma e restituissi alla sua terra natale, ove visse per alcun tempo nel seno della propria famiglia.

Se non che la sua fama di esperto ed integro giureconsulto era tale che nol si poteva lasciare a lungo in quella sorta di ritiro. Sollecitato vivamente e in ripetute circostanze di patrocinare cause civili, si vide costretto ad aprire studio e fermare stanza in Bologna, ove in breve tempo affluirono a lui le più illustri clientele dell’antica città.

Da quel momento si può dire che non si agitasse causa di qualche rilevanza nel foro emiliano che il Borgatti non vi prendesse parte; ricorderemo in ispecie che in una celebre quistione monetaria, insorta tra la banca di Bologna e una tal ditta commerciale, il nostro protagonista, difensore della banca, dettò in pochi giorni un opuscolo avente per titolo: Del valore della moneta secondo i principi comparati della giurisprudenza e dell’economia, che fu accolto in Italia col più gran favore dai giureconsulti e dagli economisti, come ne fan fede le memorie del Ferrara, del Salvagnoli e del Piacentini, pubblicale in Bologna, ed un articolo inserito nell’aprile del 1859, nel periodico lombardo: Annali universali di statistica, economia pubblica ecc. ecc.

Accaduto appena il fausto pronunciamento di Bologna del 12 giugno 1859, gli uomini che assunsero il governo di quell’illustre città si recarono ripetutamente a chiedere la cooperazione del Borgatti, il quale non si fece — da quel veramente modesto uomo e devoto cittadino ch’egli è — lungamente pregare, desideroso qual era di prestar l’opera sua a vantaggio della patria e lieto di potere anche una volta dinanzi al di