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sione venne solennemente accettata e sancita dal re Vittorio Emmanuele il 22 e il 26 del medesimo mese, tosto il Principe di Carignano fu inviato a Firenze, qual regio luogotenente in Toscana.

Sebbene noi non crediamo che questa nuova carica del Principe possa sussistere molto tempo, giacchè non ammettiamo che la così detta autonomia amministrativa della Toscana debba durare a lungo, tuttavia la patria del Dante, del Machiavelli e del Castruccio si felicita già di possedere a reggitore immediato il principe Eugenio, che buono, generoso, affabile, intelligente, è sempre pronto a porgere, anche del proprio privato peculio, efficaci incoraggiamenti agli scienziati, ai letterali e agli artisti, e a spandere le sue beneficenze a piene mani sui poveri.





AGUDIO TOMMASO, ingegnere

deputato.


L’epoca nostra, malgrado le crisi e gli sconvolgimenti politici ond’è agitata, crisi e sconvolgimenti, sia detto così di volo, che non dissentono, quanto sembra a taluni, dalla civiltà del tempo, come quelli che tendono a dare assetto durevole all’ordinamento de’ popoli; l’epoca nostra mena vanto a buon diritto dello sviluppo e del perfezionamento che in essa hanno raggiunto tutti i mezzi meccanici, i quali servono e giovano all’umana esistenza.

Questo progresso materiale è, del resto, in siffatta guisa vincolato e fuso insieme al morale, che laddove l’uno esiste l’altro non manca, e che il filosofo e l’economista non sanno dirci con certezza se il primo risulti dal secondo, o questo da quello. Ciò che si può ammettere per sicuro si è, che tra gl’individui i più utili e benemeriti d’una nazione tengono un posto eminente coloro che hanno con frutto dedicata la propria vita a quelli studî aspri e severi, a quelle indagini profonde, a quelle esperienze difficili e sovente