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Fu adoperato poscia al campo di San Maurizio ed all’ospedale di Torino, e vedendo che la guerra non poteva più riprendersi, diede una seconda volta le sue dimissioni, non volendo rimanere a carico dello Stato, ma adoperandosi sempre nei circoli politici e nei giornali a tener vivo il sacro fuoco della patria.

Il non interrotto esiglio del Castiglioni fu il suo miglior campo d’azione, giacchè nulla omise per la grand’opera della rigenerazione italiana. Di una delicatezza di sentimenti scrupolosissima, sebbene ei certo si fosse acquistalo più ch’altri il diritto di aversi un impiego e di vivere alle spese dello Stato, onde non esser d’aggravio a nessuno, tolse alla regia Università di Torino una nuova laurea in medicina e in chirurgia onde potere esercitare in Piemonte la sua professione.

Di tal guisa fu ricevuto medico condotto a Settimo, dal qual paese, vicinissimo come ognun sa alla capitale, in questa ei si recava di sovente, continuando così a tenersi informato d’ogni moto e d’ogni avvenimento che potesse tornare ad utilità delle patrie speranze. Rinverditesi queste dopo la guerra di Crimea, a cagione delle mozioni riguardanti l’Italia fatte dal conte di Cavour in seno al celebre congresso di Parigi, il Castiglioni rinunciò alla condotta di Settimo, ove si ebbe la cittadinanza sarda, ed in cui molto si adoperò e seppe acquistarsi durevoli simpatie nella funesta circostanza del cholera, per venirsi a stabilire definitivamente in Torino.

Quivi non tardò ad offrirsegli occasione di esercitare la più energica e salutare influenza sullo sviluppo del movimento nazionale qual direttore d’un importante foglio politico, l’Indipendente, che non si può revocare in dubbio molto giovasse alla gran causa italiana. Quel periodico era stato fondato nel dicembre del 1856 da una società di azionisti, deputati e senatori, che ne affidarono al Castiglioni la direzione letteraria. Un consiglio di direzione politica dava l’indirizzo per ciò che riguardava le cose parlamentari. Forse il colore politico di questo consiglio era alquanto diverso da quello che apparteneva in proprio al nostro protagonista; il quale, finchè rimase alla redazione dell’Indipen-