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Egli è insignito della croce Mauriziana.

Il lettore non ci saprà mal grado dell’esserci noi alquanto trattenuti sul conto del Beltrami; uomini come lui industriali e speculativi, sopratutto nelle alte classi della società, fanno difetto all’Italia, e non sapremmo mai abbastanza desiderare che ne sorgessero a dovizia, tanto più del genere proprio del nostro conte, il quale — ci dimenticavamo di dirlo, ed avevamo gran torto — se lucra, il fa nobilmente, cioè chiamando a partecipare dei profitti il numeroso personale che impiega, favorendo le arti belle e la letteratura, e non negando il suo appoggio ed efficaci soccorsi a tutti i bisognosi che nel richiedono.





Ecco ancora un veterano della vecchia armata liberale, ecco uno dei fondatori del glorioso nazionale edificio, uno dei martiri della patria italiana!

Nato in MercuragoMercuri ager — antichissimo paesello che sorge presso ad Arona, il 23 dicembre del 1793, dal dottor Federico e da Teresa Conelli, fece i primi studî parte in Arona stessa e parte nel liceo di Sant’Alessandro in Milano, quindi si recò ad apprender legge all’università di Pavia, ove nel 1817 si ebbe onorevolissima laurea di dottore.

Il paese natio del Beolchi, essendo però, mediante le celebri stipulazioni del trattato di Vienna del 1815 stato aggiunto al Piemonte, il giovine dottore, onde esercire in questo paese la propria professione, si vide costretto a rifare due anni di studî all’università di Torino e a conseguirvi nel 1819 una nuova laurea. Da quell’anno sino al 1821, in cui lo vediamo ad un tratto emergere dalla folla per prender parte attivissima alla rivoluzione di Piemonte, ei rimase nella capitale occupandosi di far pratiche della sua professione, non senza però che i patrî interessi gli stessero già caldamente a cuore, mentre con un pugno di gio-