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veri, educati o rozzi, congiurarono con tutte le potenze del cuore e della mente alla mia salvezza. Oh che gioia, che contentezza di sè medesimi non avranno mai provato coloro fra essi che saranno poscia venuti a conoscere a quale destino mi avevano sottratto!»

Giunto nell’agosto successivo a Parigi, il chiaro autore non tarda a leggere in un numero della Gazzetta di Milano ch’egli è accusato d’alto tradimento insieme a otto altri contumaci, e che gli s’intima di comparire, tempo sessanta giorni, dinanzi alla Commissione di Milano, con minaccia del sequestro di tutti i suoi beni ove non si presentasse entro il termine prescritto. Lo s’incolpava di aver fatto parte d’una combriccola, nella quale si conchiuse che la guardia nazionale e la giunta, di cui era disposto a far parte, si attiverebbero al momento dell’invasione piemontese; che allora si proclamerebbe la costituzione di Spagna, e facendosi causa comune coll’inimico (!), si ecciterebbe la popolazione del regno Lombardo-Veneto ad armarsi contro il governo austriaco; essersi, di più, l’Arrivabene incaricato delle operazioni che fossero state necessarie in Mantova onde promuovere l’esito della cospirazione, avendo anche a questo scopo sborsato una considerevole somma di denaro.

Avendo buone ragioni di temere d’essere espulso di Francia, verso il finire del 1822 il conte Giovanni passò in Inghilterra. Nell’autunno del 1823 fu posto il sequestro sopra i suoi beni e il 21 gennajo del 1824 fu condannato a morte in contumacia. Rimasto quattro anni in Inghilterra, si trasferì nel Belgio, ove fissò stabile dimora a Bruxelles.

Le fasi burrascose della sua vita, la prigionia, la fuga, la povertà e la proscrizione gli migliorarono, gl’invigorirono l’animo, come suole accadere a tutti gli uomini dotati di qualità superiori; posto al contatto di una maggiore e più variata parte dell’umanità, e trovatala migliore che non gli fosse apparsa attraverso la nebbia de’ pregiudizi nazionali, sentì per quella, e specialmente pei miseri, un amore più intenso e più fruttuoso.

«Lo spettacolo del mondo esterno e delle foggie