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reciprocamente s’ignorano; chi non comprende esser merito precipuo dell’opera nostra il prenderli in certa qual guisa per mano, onde presentarli gli uni agli altri, onde mostrare all’Italia ch’ella possiede in essi figli non indegni di starsi a fianco dei Farini, dei Ricasoli, dei Garibaldi e dei Cavour?
Questo per ciò che riguarda l’andamento morale, per così dire, del nostro libro. In quanto al materiale, cioè in quanto al modo nel quale lo venghiamo scrivendo e pubblicando, non crediamo superfluo avvertire che le biografie dei Senatori e Deputati sono disposte per ordine alfabetico, sebbene dobbiamo aggiungere che un tal ordine non può esser sempre rigorosamente serbato, avvegnachè non sempre le notizie e gli schiarimenti che ci occorrono per compilare la vita di taluno degli onorevoli membri delle due Camere possano venir da noi raccolti con quella maggior prontezza che brameremmo. In tali casi, siccome si comprende che non ci sia dato ritardare o interrompere il corso della pubblicazione, ci vediamo costretti a lievemente intervenire l’ordine sovraenunciato; il che, una volta prevenuto il lettore del motivo, non saprebbe sorprendere nè offrire inconveniente veruno.
Circa ai ritratti, essendo impressi su tavole distaccate dal testo, e potendo quindi collocarsi laddove meglio aggrada, l’editore si riserva piena e intera libertà nell’ordine della pubblicazione, giacchè in questa parte non è in potere suo di assoggettare il lavoro ad un ordine prestabilito; affermeremo solo che ben pochi di tali ritratti lasceranno desiderio di più perfetta rassomiglianza, come quelli che quasi in totalità sono stati copiati da nitidissime fotografie.
Milano, maggio 1860.