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lui con ogni riguardo, e riconobbe la pericolosa autorità assuntasi con sì longanime risolutezza del Beccalossi, dirigendosi unicamente ad esso per tutte quelle somministrazioni di foraggi, di viveri e di vetture che gli erano necessarie, somministrazioni tuttavia che furono moderatissime, fatto piuttosto unico che raro nella triste istoria delle marce de’ soldati dell’apostolico imperatore in Italia.

Trascorso quel nembo, che per nostra sventura non si allontanò del tutto dall’italiano orizzonte, sicchè ebbe poscia ad oscurare di nuovo il bel cielo della penisola, il Beccalossi, chiamato a far parte del Comitato di pubblica sicurezza, intraprese un’escursione in tutti i comuni del suo distretto onde invitarli alla fusione del Lombardo-Veneto col Piemonte, che si sa quanto riuscisse unanime e spontanea nell’intero bresciano.

Al ritorno dell’Austriaco il Beccalossi non si allontanò neanche questa volta dal paese, e non ne ebbe molestie. Pure sembrandogli a buon dritto insopportabile l’esser testimone ogni giorno, ad ogni ora, dei soprusi e delle barbarie commesse contro gl’infelici suoi compatrioti dal dominatore straniero, chiese nel 1856 l’emigrazione legale, che, dopo lungo attendere e con molta difficoltà, ebbesi l’anno dipoi.

Venne allora a stabilirsi in Torino, dalla quale città non si è più mosso, ed ove nelle elezioni generali del corrente anno si ebbe la dolce riprova del memore affetto che i suoi Lenesi conservan di lui, ricevendone il mandato di loro rappresentante al primo Parlamento del regno italico.

L’avvocato Beccalossi ha pubblicato a Brescia nel 1842 un’Istruzione famigliare sui contratti di locazione e conduzione temporanea ecc. ecc., libro che ne sembra utile e benemerito, come quello che facilita e popolarizza, direm così, alcune delle più interessanti parti del codice civile, e tende a sottrarre l’ignaro di legge ad errori nella stipulazion de’ contratti.