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tre. Le teorie de’ libri si concretavano sotto propria figura nell’intelletto dell’Elena, e giustamente rilevando che fra tanti ostacoli alla civiltà è resistente la ignoranza delle masse, cominciò a meditare come pro porre e comporre istruzione a fugarla. Era il 1846, e l’Elena si fece pubblico alla sua patria con una stampa in cui dimostrava la povertà dell’istruzione del suo paese, il bisogno di provvedere alla necessità e come buon merito ne avrebbe avuto il Municipio prendendo in esame le sue considerazioni, e rimediasse. Era nel Municipio un cavaliere Viani cognato suo, uomo quieto ma benevogliente di ogni facoltà civile. Egli fece sue le proposte dell Elena, e il Municipio accettolle come ventura, e presentolle con istanza d’autorità ad Alfieri di Sostegno, ministro di pubblica istruzione. Genova per quelle mosse ebbe poco di poi scuole di metodica è classi d’insegnamento in maggior numero, e via via quel più ogni anno crescente d’istruzione di che finalmente oggi si onora e si giova; al quale incrementò più tardi l’Elena adoperossi con facoltà e con animo sapiente.

Riuscito a bene questo primo concetto l’Elena attendeva alla ispezione degli asili aperti all’infanzia povera, costretti prima a governo di monache sì poco pietose da essere da una dama coraggiosa colte sul manesco e cacciate, dati poi all’amorosa carità dei cittadini che li mantenevano, fra i quali attivo ed assiduo e gradito il Viani che ho nominato. Attendeva, dico, a quella cura prima e solenne della moralità delle masse, ma insieme concorreva col suo ingegno qual Giudice (sebbene giovane uomo) nel tribunale di Commercio a illuminare colle proposte e coi rapporti che la Camera di Commercio di Genova gli affidava d’esporre al Governo la miglior via di promuovere le industrie e le ricchezze moltiplicare, e spezialmente allora che si trattava della riforma delle tariffe doganali, della lega doganale commerciale di tutti gli Stati d’Italia (principio di unità politica!), della comunicazione coll’interna Svizzera e colla Germania per una via ferrata attraverso le Alpi; ed altresì concorreva col denaro e colla parola ad aprire un varco