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senatore.


Coloro che negano l’influenza del clima e della conformazione fisica dei paesi sul carattere e l’idoneità degli abitanti di essi sono in oggi molto diminuiti di numero e probabilmente si faranno ancora più rari coll’andar del tempo.

In quanto a noi, senza volerci allontanare dall’Italia, affermiamo che in questa nostra classica terra ci è stato dato in più d’un’occasione di fare dei confronti tra le diversità tipiche dei suoi abitanti ed abbiamo sempre dovuto riconoscere che queste diversità si schierano a seconda delle varie condizioni di temperatura e di conformazione geodosica.

Il Piemontese differisce tanto dal Napoletano quanto differiscono le granitiche assise delle Alpi colle ghiacciaje perpetue e gl’immensi serbatoi di acque che racchiudono negli immani lor fianchi, dalle aride e pelate cuccuzze del vulcanico Appennino. In mezzo stanno la Toscana e le Romagne che tengono delle due nature, tanto al fisico che al morale.

Tutto questo ci si dirà, a proposito del conte Ponza di San Martino? Cosi è per l’appunto. Ogni scrittore quando prefissosi uno scopo, additatasi una meta, si però lasciata facoltà di seguire la via che più gli aggrada per conseguire il primo e raggiungere la se conda, ha bene spesso la inesplicabile fantasia di correr dietro alla prima idea che gli si affaccia alla mente, sebbene questa idea non sia concatenata a quelle ch’ei dovrebbe sviluppare che per un’associazione assai lunga o lontana.

Tuttavia il nesso qui esiste e nol si saprebbe revocare in dubbio. Il conte di San Martino ci appare come una personificazione delle più spiccate del tipo piemontese.

Probo, leale, illuminato, ma rigido, freddo, inamovibile a idee fisse e costanti; qualità tutte che possono convertirsi in difetti e gravi in un uomo di Stato.