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e dopo avere esternata la simpatia che eccitavano in esso le sventure di Tancredi, si fece a porgergli delle consolazioni, passando ben presto da queste ai consigli - Io mi sono taluno, dicevagli l’emissario con voce insinuante, che ho qualche esperienza, e anche qualche potere: vorrete voi, veder schiudersi con prontezza le porte del vostro carcere? ebbene, io vi additterò un mezzo, il quale varrà a restituirvi quella libertà che è uno dei migliori beni, che l’uomo possa godere in questo mondo. Voi non avete che poca cosa da fare: dichiarate soltanto che vostro fratello Eugenio vi porta odio e rancore, e che, onde compromettervi, ha inviato al vostro indirizzo quelle carte criminose che vi si accusa aver da esso ricevuto: così facendo, voi sarete giustificato non solo, ma prontamente riposto in libertà.
Come era naturale, il marchese De Riso respinse recisamente non solo, ma con orrore ed isdegno l’infame proposta; l’officioso suggeritore di consigli disparve per non più mostrarsi.
E qui non finirono le persecuzioni della polizia a riguardo del De Riso, mentre gli si fecero altre visite domiciliarie, e lo si imprigionò per ben due volte. Non fu che quando Francesco Il si vide costretto di con cedere una costituzione, ch’egli sarebbe stato senza alcun dubbio disposto a ritirare come fecero il padre suo e l’avo, di quelle da essi accordate, che il De Riso potè rientrare in Napoli per abbracciarvi i due fratelli Eugenio ed Ippolito ch’egli non aveva più veduti da lunghissimi anni.
Tancredi De Riso fu uno dei primi napolitani, chiamati da re Vittorio Emanuele a sedere nel Senato del Regno, dopo il plebiscito, che riuniva le provincie meridionali alle centrali e nordiche d’Italia. Ma il De Riso non è ancora intervenuto nell’augusto consesso del quale fa parte, e non vi è intervenuto, perchè appunto, come dicevamo sul bel principio di questa nostra notizia, egli si è alquanto scoraggiato e atterrito per l’andamento preso delle cose pubbliche col nuovo Regno. Second’esso, i Governi che si sono succeduti fin ora, non hanno corrisposto all’aspettazione sua, nè