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I suoi studi e le sue occupazioni non impedivano al Grimelli di volgere spesso il pensiero alla situazione veramente miserevole in cui gemeva la patria italiana, e sebbene ei non prendesse parte attiva ai moli politici del 1820 e del 183l, tuttavia, a chi intimamente il conosceva, i suoi voti e le sue simpatie per gli autori di quelli non erano ignote.

Nel 1848 poi, quel governo provvisorio chiamò il nostro protagonista alla carica di delegato del ministero della pubblica istruzione delle provincie modenesi, ufficio ch’ei disimpegnò fra le vicende di quel tempo con pubblico soddisfacimento, mantenendolo lino al momento dell’invasione austro-estense.

Ritiratosi allora da Modena, stimò conveniente non riassumervi alcun ufficio pubblico, sebbene gli venisse questo riofferto dal ripristinato governo ducale.

Gli avvenimenti del 1859, avendo riunite di nuovo le provincie modenesi al Piemonte, il Grimelli venne chiamato all’alta carica di direttore del ministero della pubblica istruzione, nel tempo stesso in cui gli veniva affidato il mandato di deputato all’assemblea di Modena, e quindi quello di rappresentante nel Parlamento nazionale.

Nel disimpegnare l’alto ufficio che gli era stato affidato di direttore dell’istruzione pubblica, il Grimelli si adoperò a favorire e vantaggiare ogni maniera di disciplina e rudimento. L’istruzione primaria fu da esso considerevolmente ammogliata coll’istituzione degli asili infantili e delle scuole elementari, colà dove mancavano, procurando che tali istituzioni fossero ben regolate, in via così letteraria e tecnica, come morale e religiosa. La istruzione secondaria fu per esso pure coordinata alla letteraria classica dei ginnasi e alla filosofica naturale dei licei, con tecniche direzioni ed applicazioni, e da lui promossa e stabilita nei diversi municipi e nelle varie provincie conformemente all’odierna civiltà. L’istruzione superiore universitaria nell’Ateneo modenese fu sostenuta nella sua facoltà filosofica, legale, matematica, medica, raccomandando in ognuna di esse piuttosto quel metodo sintetico che, mercè le convenienti scuole d’insegnamento quotidiano,