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santi lettere de’ suoi amici, fece ritorno in patria, ove prese parte quasi subito alla redazione del giornale La Concordia, del quale fu uno dei fondatori.

Divenutone pochi mesi dopo il direttore, vi rimase in tal posizione fino al 1850, epoca in cui prese parte principalissima alla redazione del Progresso.

Si fu nel 1855 che, eletto deputato dal collegio di Varzi, il Mazza prese posto alla Camera, posto che ha sempre conservato dipoi, per opera di quello stesso collegio, che ampliatosi ora mediante le nuove circoscrizioni elettorali di due mandamenti, ha preso nome di collegio di Bobbio.

Entrato al Parlamento sotto gli auspici dell’opposizione, non tardò a dare il suo appoggio al ministero, una volta che si fu convinto della sincerità colla quale questo, diretto da quel grand’uomo che nomavasi il conte di Cavour, camminava nella via delle riforme all’interno ed all’estero, e praticava i principi di quella generosa politica che ci ha ormai condotti alla costituzione di un’Italia che non tarderà ad essere quanto unita altrettanto possente.

Il Mazza è oratore, ed ha preso parie efficacissima ad importanti discussioni, tra le quali ricorderemo quelle sullo svincolo delle enfiteusi, sulle riforme del codice penale. sull’abolizione del contenzioso amministrativo ecc. ecc.





La Calabria, questa generosa provincia del napoletano, nel cui seno sempre si mantenne vivo il patriotico fuoco, e che tanti eroi dette all’Italia e lauti sacrifici sostenne per la realizzazione dell’indipendenza nazionale, è la terra natale dello Stocco, cui furono genitori il barone Stocco e Maria Giuseppa Caputto dei duchi di Torano.

Ciò che vi ha di singolare, si è che colui, il quale doveva esser un giorno uno dei più costanti e risoluti