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Varie accademie delle principali d’Europa scientifiche e letterarie lo accolsero nel proprio seno, e vari tra i principali giornali francesi, belgi e italiani dettero nelle loro colonne ricetto alle di lui corrispondenze.

Il collegio di Aurenza lo elesse il 27 gennajo del 1861 a suo rappresentante nel Parlamento Italiano.





È nato a Voghera il 28 marzo 1821 da Andrea e Teresa Mazza, ed in Voghera studiò umanità e filosofia, quindi passò all’università di Torino ove seguì le discipline legali, facendosi ricevere avvocato, dopo aver tolto la laurea nel 1842.

Fece pratiche nello studio del celebre Margherita, ma si può dire che le occupazioni forensi lo assorbissero meno di quello che le letterarie e politiche.

Il Mazza era uno di quei giovani che desideravano cooperare con tutte le loro forze al gran movimento nazionale che andava preparandosi, e quindi non solo scriveva in quei giornalucci ch’esistevano in quei tempi di rigorosa censura, articoli che a proposito di arti e di lettere trovavano pur modo di alludere a indipendenza e a libertà, ma che anche colle parole e col provocar riunioni di gioventù, nelle quali si prendevano le opportune misure onde anche nelle masse penetrassero alcune scintille del fuoco patriotico, s’impiegava, come meglio le circostanze il permettevano, ad affrettare l’epoca della rigenerazione italiana.

Dal 1845 al 1847 Pietro Mazza dimorò a Parigi, dedicandosi colà a tutt’uomo a coltivare gli studi filosofici e legislativi, pubblicando di tempo in tempo qualche ponderato suo scritto sui principali periodici di quella gran capitale.

Verso la fine del 1847, come sentivasi vicino in Italia il momento d’una mutazione radicale nella nostra esistenza politica, il Mazza, richiamato anche dalle pres-