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Il Piemonte che possiede molti abili legali, ne ha uno dei più distinti nel Giovanola, il quale è oltr’a ciò uno dei più abili funzionari dello Stato.

Dal momento in cui egli è entrato a sedere nel Senato, si può dire che l’illustre consesso abbia fatto acquisto di un membro, la cui capacità eguaglia l’attività.

Non vi ha, infatti, progetto alcuno di legge di un importanza positiva, che il Giovanola non sia chiamato a studiare, in qualità di membro della commissione, cui se ne affida l’esame.

Noi potremmo citare molte occasioni, nelle quali, la parola chiara ed ornata del senatore Giovanola, ha gettata la luce la più netta, sovra le materie le più astruse e difficili. Ci contenteremo di ricordare che la commissione per la legge sul conguaglio dell’imposta fondiaria, lo elesse a proprio relatore, e che egli, durante la lunghissima e laboriosissima discussione sollevata in Senato da quel progetto, dette saggio di un’abilità, di una presenza di spirito e di un eloquenza solida e logica, che valse insieme a quella non meno ammirabile del ministro Minghetti, a trionfare di tutti gli ostacoli, messi innanzi dagl’interessati. E questa sua maniera distintissima colla quale ei pervenne a conseguire il risultato che importava tanto ottenere, è molto più da ammirarsi e lodarsi, in quantochè per essa venivagli fatto di staccarsi, e di combattere quella screziatura di partito alla quale egli aveva per lo innanzi appartenuto. Della quale abnegazione di se medesimo nel vero interesse del paese, noi non possiamo mai abbastanza fargli elogio, desiderando che simile esempio, possa in simili circostanze essere seguito da altri molti.