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Chi non conosce, questo chiaro ingegno, questo illustre e devoto patriota? Il Piemonte si onora di avergli dati i natali, e Torino particolarmente ov’egli ha fatto i suoi studi, e in cui ha quasi sempre risieduto, prendendo una parte così ragguardevole alle vicende politiche di questa nobile città.

Cospiratore onde conseguire colla forza o colla sorpresa quelle franchigie che i sovrani negavano tuttavia ai popoli; scrittore liberale e arditissimo, quando queste franchigie erano li lì per esser concedute, o dopo che lo furono; deputato al Parlamento e tribuno eloquentissimo e impetuosissimo, la carriera del Brofferio, e come avvocato, e come uomo di lettere, e come uomo politico, è delle più luminose, delle più invidiabili.

Noi non possiamo per nostra sventura, raccontarne le innumerevoli, quanto interessanti particolarità, e perchè non potremmo farlo come vorremmo, e perchè il Brofferio stesso, le ha tutte notate in un libro di luna lena, ch’egli ha intitolato: I miei tempi, e che menta senza alcun dubbio, tutta l’attenzione degli uomini contemporanei, i quali vogliono avere, una conoscenza chiara, esatta, e nel tempo stesso, interessantissima, degli avvenimenti principalissimi, e degli uomini i più notevoli dell’epoca attuale.

La facondia straordinaria e inesauribile dell’awocato Brofferio, passa per esempio. Noi non vogliamo contestarla; solo non possiamo tralasciare di far osservare ch’essa anche aggirandosi intorno a materie eccessivamente pratiche e positive, ha il difetto di conservare sempre un certo tal quale teoricismo, che la rende poco utilitaria. Del resto, noi non disconosciamo che il Brofferio rappresenta in Parlamento quella parte che i tamburi, le trombe e le fanfare fanno nei