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BALLANTI PANFILO


deputato.


Appartiene alle antiche provincie dello Stato Pontificio, dalle quali si è allontanato di buon’ora per cause politiche recandosi a vivere a Parigi.

Rientrato in patria poco dopo i fausti avvenimenti del 1860, egli fu eletto a deputato dal collegio d’Ascoli.

I suoi studi d’economia politica e di materie finanziarie lo hanno indotto a prendere assai spesso ed assai lungamente la parola, nelle discussioni avvenute nello scorcio della sessione intorno alle leggi sulle imposte della ricchezza mobile, sulla perequazione fondiaria ecc., ecc.

Il Ballanti si è voluto mettere dal lato dell’opposizione à tout prix e questo è stato il principale suo torto, giacchè non ha potuto invocare argomenti abbastanza solidi per potere sostenere con efficacia la propria tesi.

Del resto non contestiamo al Ballanti un certo ingegno e una certa abilità di combinazioni. — Non è per altro un deputato utile, giacchè nella sua missione parlamentare non vede che uno sgabello onde tentare di sollevarsi a certa altezza; al che fare non sappiamo neppure se riesca.





È napoletano, rappresentò una parte di qualche importanza nelle vicende del 1848, e dopo di quelle credette prudente, onde salvarsi dalla vendetta borbonica, di ritirarsi in Piemonte ore visse fino al 1860 la vita assai dura dell’emigrato. Il San Donato è sempre stato