Pagina:Calani - Il Parlamento del Regno d'Italia, vol 2.pdf/369


– 755 –


Noi non ridiremo tutto quanto venne operato da La Masa durante quell’ammirabile rivoluzione; solo costateremo ch’ei rese, per avviso di tutti, i più incontestabili servigî alla propria terra e si acquistò in essa a buon dritto la più grande popolarità. Più tardi gli fu confidato un corpo di volontarî per recarsi alla difesa di Venezia, entro la quale si chiuse assistendo a quel memorabile assedio.

Venezia caduta, il La Masa si ritrasse in Piemonte, vivendo dapprima in Genova, quindi a Torino, ove pensava organizzare una legione per non sappiamo quale Stato dell’America, allorchè gli avvenimenti del 1859 lo fecero cambiare d’avviso.

Nel 1860 ei fu della celebre spedizione di Marsala, e si ebbe il comando di una divisione durante tutta la guerra della Sicilia e posteriormente nella campagna che condusse i garibaldini sotto Capua.

Durante quest’ultima campagna sembra che in una circostanza, che non possiamo precisare, il La Masa non desse saggio di tutta quell’energia che si richiede da un generale che sta di fronte al nemico. Quest’accusa, che, disgraziatamente, l’inchiesta domandata da esso stesso, mostrò fondata, ha fatto sì che gli si rifiutasse dal governo il grado di generale di brigata conferitogli dal Garibaldi.

Certo, il La Masa ci è sempre apparso più uomo di penna che di spada, e non ci farebbe specie, che in uno di quei momenti tanto difficili, nei quali è d’uopo essere un uomo incallito, per così dire, sotto le armi, per conservare tutta quella presenza di spirito e quella fermezza incrollabile ch’è propria della gente di guerra, egli, senza perdersi addirittura di animo, avesse tuttavia fallito ad un obbligo sacro pel militare.

Ad ogni modo, la Commissione stessa che lo ha condannato ha resa piena giustizia al suo patriotismo, alla sua onoratezza, e ha constatato ch’egli aveva prestati importanti servigî alla patria.

Il La Masa durante il suo lungo esilio ha pubblicato varî scritti, fra i quali è da annoverarsi la sua Cronaca dell’insurrezione Siciliana del 1848, cui egli prese tanta parte. — Eletto deputato da un collegio