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gionava tutta la famiglia, i parenti, gli affini, gli amici, i domestici.

Se la natura del nostro lavoro non cel vietasse, quanto volontieri vorremmo qui descrivere gli atti di virile coraggio, con accortezza, con costanza inaudite operati dalla avvenente consorte del nostro protagonista, che ricercata, inseguita dalla polizia borbonica, furente di vedersi sfuggir sempre di mano una debole donna, rimase otto mesi nascosta or qua or là, indossando ogni sorta di travestimenti, e mantenendo pur sempre corrispondenza attiva col marito, cui celava, onde non affannarlo, le crudeli persecuzioni delle quali era oggetto.

Finalmente l’eroina, trasportata entro un paniere da alcuni amorosi e fedeli suoi villici, potè oltrepassar la frontiera, e imbarcarsi a sua volta per Genova, a rallegrare di sua presenza lo sposo.

Un anno dopo il colèra la rapiva di nuovo a questo ed alle figlie per sempre, e può dirsi ch’ella morisse ancora vittima della propria generosità, mentre senza dubbio contrasse il formidabile morbo nel darsi attorno da mane a sera a soccorrere i miseri che ne eran colpiti.

Il Mazziotti, non ostante questa gravissima afflizione di famiglia, continuò pur sempre ad occuparsi attivamente di quanto poteva tornar utile ad affrettare il sospirato momento della redenzione del napoletano, e a tale scopo nel 1860 fece anche parte di un comitato in cui si distinguevano i napoletani Stocco e Riccardi e i siciliani conte Amari, Errante e Marano, comitato che si pose in corrispondenza con Napoli e con Sicilia, e col prode generale Garibaldi, prima che questi movesse per la maravigliosa sua spedizione.

Appena proclamata in Napoli la costituzione, il Mazziotti si diè premura di rimpatriare, e colà, nel Cilento, si adoperò a tutt’uomo a preparare la rivoluzione unitaria, ch’ei doveva capitanare se alcune ragioni di alto interesse politico non l’avessero richiamato a Torino.

Due collegi, quello di Montecorvino Rovella, in Principato Citra, e il suo nativo di Torchiara, inviarono al primo Parlamento italiano qual loro rappresentante un sì caldo e devoto patriota.