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Nel giornalismo, nel quale egli si mise, dirigendo un periodico che era l’organo dell’importante partito cui abbiamo accennato, si accrebbe la fama del Galeotti, che vi dava articoli profondi sulle evenienze straordinarie del tempo, e vi combatteva efficacemente in favore della causa della libertà e dell’indipendenza d’Italia. Fu pur esso, il Galeotti, un saldo e costante oppositore allo sgoverno guerrazziano, e un di coloro i quali si adoperarono alla restaurazione del Governo granducale, nella fiducia che la Toscana potesse di tal maniera conservare le istituzioni liberali che già possedeva e andasse esente dalla insopportabile occupazione straniera.

È inutile rifar qui la dolorosa istoria del come andassero fallite le speranze di tanti egregi toscani, i quali mal conoscevano l’animo debole, per non dir più, di Leopoldo II. Il Galeotti resse col suo giornale fin che potè; fino a quando cioè i ministri del granduca ebbero dichiarato che lo Statuto più non esisteva. Allora, anch’egli, il nostro protagonista, si ritrasse dalla vita pubblica e si rimise all’esercizio della sua professione, nella quale ogni di acquistò maggior celebrità. Ma quando le prime aure annunziatrici di un cambiamento sostanziale nelle sorti della patria sorsero ad aprire il cuore degli energici patrioti a novelle speranze, il Galeotti col Ricasoli, col Peruzzi e col Bianchi si mise coraggioso all’impresa e fu uno dei più attivi fattori di quella situazione politica la quale mise capo alla pacifica rivoluzione del 29 aprile.

Da quel momento in poi il Galeotti ha avuto parte grandissima a tutte le faccende politiche ed amministrative, non della Toscana soltanto, ma di tutta quanta l’Italia. Fu membro della Consulta, deputato dell’Assemblea toscana che votò l’annessione al Piemonte; membro quindi del Parlamento nazionale italiano, dal quale fu per ben due volle eletto a segretario. Non vi ha certamente alcun deputato che possa vantarsi di essere più attivo, e più indefesso al lavoro del Galeotti. Ei viene eletto membro di quasi tutte le commissioni che hanno da occuparsi dello studio di leggi di una qualche importanza; egli prende parte continua alle