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Menzogna questa ed errore madornale, mentre il Peruzzi, con gli altri sommi ed onestissimi che han nome Ricasoli, Capponi, Ridolfi, non potendosi certo opporre all’irresistibile movimento popolare che rovesciando il Guerrazzi ed i suoi ridomandava il granduca (da cui giova ricordare come la Toscana fosse stata con molta sapienza e mitezza fino allora governata), fece quanto seppe e potè con energia ed avvedimento commendevolissimi, onde conservare alla propria patria le franchigie costituzionali, e allontanare da essa il flagello dell’occupazione straniera attiratavi sopra dalle intemperanze dei partiti estremi.

Non appena Leopoldo II ebbe chiarite le proprie intenzioni, ch’erano quelle di non restituire la costituzione ai Toscani e di farsi il ligio vassallo dell’Austria, il Peruzzi si dimise dalla sua carica di gonfaloniere e si ritrasse a vivere vita privata, non però senza adoperarsi a tutt’uomo onde tener desta nei suoi concittadini la fede nei futuri grandiosi destini d’Italia, ed aver fisso lo sguardo sulla luminosa bandiera che il Re galantuomo reggeva salda in pugno, quale splendido faro indicatore del sicuro porto in cui un giorno la nave della patria redenta aveva a ricoverarsi.

Non recherà dunque meraviglia l’apprendere che il Peruzzi ebbe la massima parte nei fausti eventi del 29 aprile 1859, mediante i quali la Toscana si congiunse al Piemonte per contribuire alla formazione di quel gran tutto ch’è l’Italia. Membro del governo provvisorio, dapprima, incaricato quindi d’importantissime missioni per la Francia, e presso Vittorio Emanuele e il conte di Cavour, il Peruzzi fu uno dei più attivi ed efficaci autori della rigenerazione italiana. Chiamato a far parte del gabinetto presieduto dal barone Ricasoli in qualità di ministro dei lavori pubblici, egli diede un vigorosissimo impulso alla costruzione della rete ferroviaria che ricongiunge già le provincie meridionali alle centrali e nordiche del nostro paese. E per ciò fare si recò di persona a visitare, per così dire, palmo a palmo la Sicilia e il Napoletano, sfidando i pericoli del brigantaggio e lasciando lunghesso tutta