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padre e la minaccia di vedere imprigionata tutta la propria famiglia, che il nostro protagonista, fidando nelle promesse fattegli dal tenente-generale Nunziante, il quale gli garantiva in nome di Ferdinando II il perdono e l’obblio, consentì a darsi prigione.

Ma ognun sa come Ferdinando II tenesse i patti; il nostro protagonista dopo 28 mesi di carcere fu condannato a morire ghigliottinato, e poscia, dopo esser rimasto 49 giorni in un’incertezza mille volte peggior della morte, ebbe commutata la pena in 50 anni di ferri. E qui incomincia il più forte del martirio! Il Pace fu durante sette armi (sette anni!) nel bagno di Procida a sopportare le torture della galera in mezzo ai più tristi malfattori del regno e ai più tristi servi di pena di tutti i bagni, essendo quello di Procida un bagno di punizione.

L’ingegnosa polizia borbonica, che non ristava mai dal turbare anche in quelle orrende dimore la disperata calma dei condannati, nel 1859, sullo pretesto dello scoprimento di una cospirazione in Napoli, a proposito della quale in alcune lettere figurava il nome del Pace, mise questi sotto nuova procedura, rinchiudendolo nelle segrete delle prigioni di Stato di Santa Maria Apparente. Per recarvisi, il nobile giovine dovette attraversare più volte la via Toledo in pieno giorno in abito da galera colle catene ai piedi e alle mani.

Dopo sei mesi d’inutile procedura il Pace fu restituito al suo bagno, ove però la sua posizione si trovò ancora aggravata dietro la sorveglianza continua ed infesta che si esercitava sul di lui conto.

Alla per fine nel 1859 ei fu, insieme al barone Poerio ed altri 65 condannati, esiliato in America; sbarcato insieme ai suoi compagni di sventura in Irlanda, udendo come la guerra fosse imminente in Italia, il Pace si delle premura di accorrere a Torino, ove prese servizio nella divisione Mezzacapo, nella quale entrò come soldato, promosso presto a sott’ufficiale e quindi a tenente.

Date le sue dimissioni non appena intese la notizia della spedizione del generale Garibaldi in Sicilia, si recò colà insieme al corpo guidatovi dal generale Co-