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proclama fu lì nell’istante scritto e dal duca firmato. Chi lo notifica? domanda il duca, — Io, risponde Sanvitale, diami V. A. due persone che m’accompagnino. Si esibirono Molesini avvocato e Nasalli Girolamo conte. Desiderò il duca andassero notificare il proclama, e insieme gli condussero il conte Cantelli col quale voleva formare una reggenza di Stato a Parma. Rifaceva, ma in peggio, la commedia di non molti mesi innanzi rappresentata a Lucca. Erudito di sacre carte e di lingue orientali nulla aveva appreso dagli aforismi di Salomone e dalle conseguenze delle dottrine di Roboamo. I popoli si movevano per la prima volta tutti, ma sperava nella lor debolezza di gioventù; oggi primo di tutti i scoronati d’Italia riconobbe giunti al virile gl’italiani, e da principe si tiene lor pensionato e cittadino. Quanto ne impara il suo consanguineo napoletano?

Notificare quell’atto fu ardua impresa, quanto ardua giungere a casa Cantelli. Le soldatesche impedivano i passaggi; bisognò voltare per di qua e per colà, lunghi giri e infruttuosi. Erano tre in carrozza scoperta, e finalmente giunsero a casa Cantelli. Molta gente strepitava e minacciosa colle coltella in alto domandava a che venissero. Sanvitale balzò fuori e gettatosi nella folla gridando buona notizia, palesò il chirografo cui subito lesse uno degli astanti. La folla acquietossi, incamminossi al Municipio a costituir la guardia cittadina, e i tre col Cantelli andarono a palazzo, illesi sebbene un colpo di fuoco fosse loro scagliato da un soldato presso al Ponte di mezzo. Mezz’ora di conferenza segreta ebbe il Conte col duca: usciti insieme il duca dichiarò d’avere eletta una reggenza di Stato, membri il Cantelli, il Sanvitale, Gioia e Maestri avvocati, Pellegrini professore. La prima volta dopo 33 anni del governo duchesco un piacentino entrava governatore. In breve la reggenza fu governo provvisorio; Sanvitale conservò il portafoglio dell’interno, Gioia si dimise, e andò a sollevar Piacenza e ad unirla al Piemonte; Parma rimase in qualche agitazione; Sanvitale fu più volte in piazza a quietare i commossi che agitati erano dai tristi. Partiva il prin-