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retto da una mente la cui attitudine sia già provata e la cui audace prontezza sia temperata dell’abile consiglio; giacchè solo una mente di cotal tempra, tendendo quali siano e devano essere le istituzioni liberali che ci reggono, può sapere erigere sopra di esse come sopra base saldissima quell’edificio che il Cavour stesso diceva dodici anni fa dover essere l’onore e il decoro dell’età presente, la libertà e l’indipendenza d’Italia».

Noi abbiamo lasciato tal quali le ultime parole del Bonghi sebbene la morte dell’illustre uomo di Stato abbia a quest’ora sciolto il problema che il chiaro scrittore della biografia da noi più volte citata si proponeva. Ci rimane adesso a rapidamente narrare gli ultimi fatti ai quali il Cavour ebbe principalissima parte, quelli intendiamo della cooperazione efficacissima da esso avuta, nell’audace spedizione del generale Garibaldi in Sicilia e della spedizione delle Marche e dell’Umbria che valse a compire in modo decisivo l’annessione delle provincie meridionali alle altre tutte che già si trovavan riunite sotto il glorioso scettro di Vittorio Emanuele.

I primi moti scoppiati in Sicilia posero in un tal quale imbarazzo il conte di Cavour giacchè egli comprendeva quanto dovesse riuscire malagevole al Governo nazionale di ajutarli palesemente e come d’altronde fosse impolitico affatto e contrario al compimento del gran disegno di unità nazionale ch’ei s’era da lungo tempo formato in mente, il ristarsi dal porgere ajuti efficaci all’insurrezione Siciliana onde riuscisse a bene e valesse a formare il primo anello della catena la qual congiunger doveva le estreme parti della penisola alle superiori. Quindi è che non si appongono al vero coloro i quali sostengono che la progettata spedizione garibaldina fosse avversata dal gran ministro piemontese, quando è fatto ormai noto ad ognuno che se il Cavour non ne ebbe la prima idea, appena però gli si fecero aperture in proposito egli acconsenti di buon grado a prendervi tutta quella parte che senza troppo compromettersi in faccia all’Europa, tuttavia assicurasse in gran parte l’esito dell’arditissima impresa.