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stette dal censurarli per la condotta incerta da essi tenuta a fronte dell’accettazione del voto di fusione dei Lombardi. Più tardi quando vennero proposte leggi eccezionali di polizia, egli fin da quel punto si dimostrò quell’uomo altamente liberale che si è poi sempre dato a conoscere, col respingerle a nome della Commissione di cui era relatore. Poco tempo dopo appariva pure nel seno del Parlamento economista distinto qual già si era palesato per mezzo de’ suoi scritti col combattere i progetti finanziari del conte di Revel e suggerirne altri più consentanei alle necessità dello Stato e allo spirito dei tempi. E quella sua opposizione non fu l’ultima causa della caduta del Ministero.

Dopo la disfatta di Custoza il conte di Cavour si ricordò di aver cinta la spada, e già era corso ad arruolarsi, quando l’armistizio di Milano gl’impedì di partire. Sostenne quindi il Ministero presieduto dal marchese Alfieri, opponendosi in ciò al Gioberti, il quale, colla segreta ambizione del governo, combatteva il gabinetto e faceva cosa indegna del suo ingegno soffiando nel fuoco delle ire partigiane, e impedendo con parole per lo meno imprudenti un compito difficilissimo.

Così avvenne che in quei giorni il conte di Cavour si acquistasse non poca impopolarità esponendosi nella Camera alle stolte vociferazioni delle tribune e fuora ai fischi della piazza e ai sarcasmi e alle calunnie del giornalismo. Non è a dire quanto coraggio civile mostrasse in quelle circostanze; ed a prova non abbiamo che a citare un brano del suo discorso contraddicente la proposta di legge fatta dal Pescatore dell’imposta progressiva, colle interruzioni e dimostrazioni che egli occasionò nell’aula parlamentare.

«Voi sapete, o Signori, egli diceva, quanto le leggi retroattive sono odiose, quanto esse facciano paura ai capitalisti, a coloro che dispongono del credito. Ma forse il deputato Pescatore mi dirà: non è una legge retroattiva, è una legge nuova che impone un prestito forzato su coloro che posseggono un capitale maggiore di 150,000 franchi, estensibile dall’1 al 4 per cento. Ma allora se questa legge è considerata sotto questo aspetto, questa legge retroattiva sarà ingiusta, contra-