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Lo stesso Cavour sembra di fatto aver previsto le conseguenze che la di lui simpatia per le istituzioni inglesi avrebbe cagionate un giorno a suo danno, mentre nel suo opuscolo intitolato: Sur l’état actuel de l’Irlande, così si espresse:

«Da San Pietroburgo a Madrid, in Germania come in Italia, gli inimici del progresso e i partigiani delle convulsioni politiche considerano del pari l’Inghilterra come il più formidabile dei loro avversarî. I primi l’accusano d’essere il focolare su cui tutte le rivoluzioni si scaldano, il refugio assicurato, la cittadella, per così dire, e de’ propagandisti e dei livellatori. Gli altri pel contrario, forse con maggior ragione, riguardano l’aristocrazia inglese come la pietra angolare dell’edificio sociale europeo, e come l’ostacolo più grande alle loro mire democratiche. Quest’odio che l’Inghilterra ispira ai partiti estremi, dovrebbe renderla cara agli intermedî, agli uomini amici del progresso moderato, dello sviluppo regolare e graduale dell’umanità; a quelli, in una parola, i quali per principio sono opposti del pari alle tempeste violenti, e alla stagnazione della società. Eppure non è. I motivi che li porterebbero a nutrir simpatie verso l’Inghilterra, son combattuti da una folla di pregiudizî, di memorie, di passioni, la cui forza è quasi irresistibile. E non ci ha quindi che pochi uomini sparsi e solitarî, i quali sentano per la nazione inglese quella stima e quell’interesse che deve ispirare uno dei più gran popoli che hanno onorato l’uman genere, una nazione che ha gagliardamente cooperato allo sviluppo morale e materiale del mondo, e la cui missione di civiltà è ben lontana dall’esser finita.»

Intanto fin da quei tempi l’uomo di Stato si formava e si rivelava anche diggià, mediante scritti molto sensati che venivano alla luce sulle principali Riviste francesi; questi scritti erano notevoli per la forza del ragionamento, e per l’indipendenza del giudizio, sebbene difettassero alquanto per parte della forma, giacchè gli studî letterarî quali si facevano in quel tempo, sovrattutto nell’Accademia militare, non fossero dei migliori.