Pagina:Calani - Il Parlamento del Regno d'Italia, vol 2.pdf/268


– 654 –


«Soldati! l’inulta Perugia domanda vendetta e benchè tarda, l’avrà!»

Penetrato nel territorio occupato dal nemico, con rapidissime mosse ei fece sorprendere e cadere in poter suo Urbino e Fossombrone, mentre, alla testa della già sua 4a divisione si diresse in persona sopra Pesaro, cui intimò la resa, fattala prima cingere da ogni lato.

Il delegato pontificio, in essa residente, quel monsignor Bellà, tanto noto, volle tener fermo; ma dopo un breve cannoneggiamento i bersaglieri sormontarono le muraglie, atterraron le porte e aprirono l’adito alle truppe che penetrarono nella città, non senza, tuttavia, che dovessero sopportare il fuoco dei pontificî in parte refugiatisi nei conventi e nelle case. Il monsignor Bellà, chiusosi nel forte, sostenne alcune poche ore il tiro delle nostre artiglierie, poi chiese arrendersi, insieme ai suoi, purchè potessero ritirarsi cogli onori di guerra; il Cialdini rifiutossi a tale accordo e l’indomani tutta la guarnigione e il suo capo dovettero arrendersi a discrezione.

Intanto una delle sue divisioni, la 13.a, ebbe ordine dal comandante in capo di riunirsi al 5.° corpo che da Arezzo inoltravasi verso Foligno; per cui il generale Cialdini dovè pensare ad eseguire il suo compito con forze sensibilmente diminuite.

Il 13 settembre andò a Sinigaglia, ove sperava aver notizie precise del nemico, ed ove fu costretto a fermarsi, perchè i viveri ed i parchi non erano giunti. Ivi seppe che Lamoricière trovavasi a Foligno ove raunava truppe; e poscia nella notte del 14 gli giunse la nuova che si dirigeva a marcie forzate verso Ancona con 3 o 4 mila uomini, seguito ad un giorno di distanza dal generale Pimodan con altri cinque o seimila. Assicuravasi che nella stessa notte dormiva a Macerata.

Affine d’impedire che Lamoricière si gettasse in Ancona, il generale Cialdini, con savio ragionamento e colpo d’occhio sicuro, occupò le alture d’Osimo e di Castelfidardo, prolungando le sue forze fino alle Crocette per chiudere la via al nemico. Le sue truppe fecero una marcia forzata di 38 miglia in 28 ore;